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Il peso delle aspettative?

Wednesday, 9 September 2020 09:02 GMT

L’altezza e il peso sono sempre state una costante nel corso della carriera di Scott Redding. Questo è ciò che lo sta frenando nella lotta per il titolo? Il telecronista del WorldSBK Steve English analizza il Round Pirelli di Teruel.

Quando il paddock del WorldSBK due settimane fa è sbarcato al MotorLand Aragon, tutti si aspettavano che sarebbero andate in scena delle gare molto combattute ma anche che Ducati sarebbe stata avvantaggiata. Le moto della Casa di Borgo Panigale infatti negli ultimi anni sono andato molto forte sulla pista lunga poco più di cinque chilometri mentre la Kawasaki di Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) è arrivata costantemente sul podio senza però dominare come avvenuto invece su altri circuiti. Dopo il quinto Round della stagione è Jonathan Rea ad aver fatto un passo da gigante verso la vittoria di un nuovo titolo mondiale e ad aver lasciato con un po’ di problemi Ducati e Scott Redding (ARUBA.IT Racing – Ducati). L’inglese sulla pista spagnola ha faticato in termini di grip e ora si trova staccato di 36 punti da Rea.

L’altezza e il peso sono sempre stati due fattori che hanno caratterizzato la carriera di Redding. Essere alto un metro e 84 centimetri lo porta a trovarsi svantaggiato nei confronti dei suoi rivali. Perdere peso e massa muscolare è la costante sfida che anche quest'anno vede impegnato Redding. La sue doti e la propensione al grande lavoro compensano questa situazione ma quando i risultati non sono quelli sperati la sua reazione è guardare agli svantaggi causati dalla sua altezza. Nel corso della sua carriera in Moto2™ pagava in termini di accelerazione e velocità di punta. Alcune volte in MotoGP™ il problema era causato dal grip delle gomme. Lo scorso weekend si è lamentato di come la sua stazza rappresenti un freno nell’utilizzo della gomma SCX nel corso delle gare più lunghe.

“Ciò che ritengo più frustrante è che Rinaldi riesce a usarla e guida divertendosi. La sua è stata una prestazione eccezionale e sono contento per lui ma noi abbiamo una moto della stessa Casa e non riesco a essere così vicino. Questo mi porta a perdere terreno in classifica e non va bene”.

Concentrarsi su ciò che non funziona o non va non aiuta Redding. Ad Aragon era preoccupato dal numero di piloti che sono stati bravi a usare la gomma SCX - pensata per le gare da dieci giri - anche in quelle più lunghe. L’unico problema è che per il titolo mondiale non deve vedersela con quei piloti ma con Jonathan Rea. Il nordirlandese domenica per Gara 2 ha scelto la SC0, più dura. Nei dieci giri della Tissot Superpole Race, Redding ha usato la SCX e ha vinto la gara. Il team poi per questa corsa ha deciso di rischiare puntando di nuovo sullo stesso pneumatico: una scelta che non ha pagato.

“Nella Superpole Race ho potuto sfruttare al massimo la gomma ma ero arrivato al limite. Abbiamo visto quanto grip aveva Jonny in entrambe le gare. È un peccato perché penso che avremmo lottato con lui ma per Gara 2 eravamo indecisi tra la SCX e la SC0. Ho provato a conservarla per poi spingere un po’ per poi rigestirla ma ormai era finita. Ho fatto fatica con il grip all’anteriore, penso che la Kawasaki in certi aspetti sia migliore della nostra moto e noi andiamo meglio sotto altri. Abbiamo bisogno di capire come ridurre il gap in quelle parti in cui loro vanno più forte”.

L’anno scorso nella British Superbike Redding è stato scatenato. Era rilassato, fiducioso e pronto per il successo. In questa stagione è partito molto bene e dopo la doppia vittoria di Jerez sembrava del tutto in corsa per giocarsi il titolo mondiale. Da allora però la situazione ha iniziato a farsi difficile. Si sapeva che Portimao sarebbe stata una pista a favore di Rea ma ad Aragon le cose sarebbero dovute andare diversamente. Redding però ha fatto fatica. Nei sei giorni di Aragon il grip all’anteriore è stato un problema che si è presentato regolarmente. Rea e Redding sono andati alla ricerca di miglioramenti ma solo uno dei due li ha trovati.

Redding riuscirà a svoltare la stagione? Ovviamente può farcela. Ha ancora dentro di sé la velocità, la costanza e la fiducia che ha dimostrato a Jerez. Nel prossimo Round ha bisogno che la moto sia più veloce ma al tempo stesso deve anche trovare dei miglioramenti.

La realtà al momento però ci dice che Redding sta lottando contro le sue caratteristiche fisiche. È più alto e pesa di più rispetto ai suoi avversari; in un mondo ideale esisterebbe un peso combinato tra il pilota e una moto della classe Superbike. Purtroppo però nelle corse non c’è nulla di ideale. Devi fare il massimo potendo contare solo su ciò che hai a disposizione.

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